
CACs ai titoli di Stato
La crisi del debito sovrano appare decisamente lontana. Il contesto è decisamente cambiato con la fiducia tornata ai massimi sui titoli di Stato dell’area periferica. Quello che ha prevalso negli ultimi anni è stato il calo della percezione del rischio grazie sopratutto alla politica accomodante della Bce, però è giusto che i risparmiatori conoscano il quadro giuridico entro il quale si muovono anche perchè dal 2013 la normativa è cambiata e questo per effetto del Decreto n.96717 del 7 Dicembre 2012, che introduce anche in Italia le Cacs (clausole di azione collettiva).
In pratica dal 2013 tutti i bond sovrani di nuova emissione con durata superiore all’anno (quindi Bot esclusi) hanno regole certe e procedure di rinegoziazione del debito per tutti i paesi dell’aerea euro.
Cosa significa questo per gli investitori?
In breve significa che ogni paese europeo, in caso di necessità, potrà legittimamente ricontrattare interessi e scadenze, disattendendo gli accordi originari, in quanto sostanzialmente troppo gravosi e, di fatto, insostenibili. Gli accordi europei prevedono espressamente che l’emissione di titoli di debito pubblico con le Cacs non deve superare il 45% del totale emesso in un anno, per cui salta totalmente il mito del concetto di garanzia che il debitore, nello specifico lo Stato Italiano, dovrebbe includere unitamente al piano di emissione e al collocamento sul mercato primario.
http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2012/comunicato_0188.html
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